Generazione z e social media

Anche la generazione Z non ama sempre i social media

Un recente sondaggio della Digital Society Index, condotto a livello globale da Dentsu Aegis Network, è incentrato sul rapporto tra Generazione Z e social e mostra risultati sorprendenti rispetto alle abitudini degli under 25.

Gen Z e social media: account disattivati

In base a quel che emerge dall’indagine, un quinto dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha disattivato i propri account sui social network. Il dato, relativo a Generazione Z e social, cresce fino a un quarto in alcuni Paesi come l’Italia. Un terzo sta limitando l’utilizzo dello smartphone durante la giornata. L’ultimo sondaggio della Digital Society Index condotto a livello globale da Dentsu Aegis Network rivela come la Generazione Z stia riducendo la quantità delle proprie attività online. Lo studio sul rapporto tra Gen Z e social media, tato portato avanti su oltre 5.000 Zedders in tutto il mondo, è parte di un’analisi condotta su 32.000 individui a livello mondiale, realizzata al culmine della pandemia da Covid-19. Sono stati esaminati i rapporti degli under 25 con la tecnologia e i brand. Vuoi promuovere un prodotto o un servizio presso questa fascia di consumatori? Può aiutarti al meglio la student agency Universitybox, da sedici anni attiva nello student marketing, con focus sugli universitari.

Generazione Z e stress: l’impatto dei social sugli under 25


A livello globale, un terzo (31%) ha limitato il proprio tempo trascorso online o guardando il proprio smartphone. È un altro dato che si evince dall’indagine su Generazione Z e social. In Italia, il 25% di utenti tra i 18 e i 24 anni hanno disattivato un profilo social negli ultimi 12 mesi, nonostante il lockdown abbia portato a un aumento dell’attività online. Una percentuale che arriva al 44% per quanto riguarda coloro che hanno adottato misure per ridurre la quantità di dati condivisi online, come cancellare la cronologia delle ricerche o rinunciare ai servizi di geolocalizzazione, temendo che le aziende sfruttino i loro dati a fini commerciali. Queste misure evidenziano che per gran parte dei ragazzi della Generazione Z lo stress e la riduzione della privacy causate dai social sono tutt’altro che fattori trascurabili. Nonostante queste preoccupazioni e consapevolezze, dallo studio risulta anche che i GenZers, su scala mondiale, sono fiduciosi che la tecnologia, in futuro, produrrà più effetti positivi che negativi. Ti interessa comunicare nella giusta maniera e nei giusti canali per raggiungere questo target? Contatta l’agenzia specializzata Universitybox.