La Generazione Z, quella di coloro che sono nati tra il 1995 e il 2010, è la prima dei cosiddetti nativi digitali, ovvero di coloro che, fin dall’infanzia, hanno sperimentato Internet e i dispositivi mobili nel mondo circostante. Ma come se la cava la generazione Z in cucina? Che cosa apprezza di più quando si tratta di sedersi a tavola, a casa propria o al ristorante?
Gen Z e cucina: come si conquistano i giovani a tavola
Nei sondaggi e nelle ricerche di mercato i Centennials mostrano di avere a cuore l’attenzione all’alimentazione, alla valorizzazione dei prodotti e delle eccellenze locali. Da questo punto di vista, la maggior parte degli Z rispetto alla cucina ritiene che le differenti tradizioni enogastronomiche delle regioni italiane appartengano al patrimonio culturale del nostro Paese e costituiscano una importante leva economica.
Per la maggior parte dei giovani il marchio made in Italy è sinonimo di qualità. Quasi tutti conoscono le certificazioni Dop e Igp. Le esigenze degli Zedders si estendono anche al cibo sostenibile e alla ristorazione. Molti Zoomers apprezzano le osterie e le trattorie legate alla tradizione. In generale si aspettano che piccoli locali storici, ma anche grandi catene si impegnino sempre di più a educare i consumatori a corretti stili di vita alimentari attraverso proposte culinarie adeguate. Se volete promuovere le vostre offerte enogastronomiche, e non solo, presso gli Zedders, rivolgetevi alla student agency Universitybox.
Gen Z e l’attenzione al cibo sostenibile
Dalla moda alle pratiche quotidiane, i Centennials sono molto sensibili alle questioni ambientali e al tema della sostenibilità. Questo vale anche nel rapporto tra Gen Z e cucina.
È quanto è emerso da un’indagine condotta da AstraRicerche per McDonald’s che ha analizzato aspettative e comportamenti della generazione Z. I giovani conoscono ben più dei loro genitori e dei loro zii il concetto di transizione ecologica della filiera alimentare e si mostrano interessati a saperne di più.
Molti di loro, poi, sarebbero disposti a pagare di più per acquistare cibo sostenibile, ritenuto migliore anche dal punto di vista qualitativo. Sono attenti alle diverse fasi di produzione e distribuzione dei prodotti alimentari, volendo evitare il più possibile sprechi e packaging costosi e inquinanti. Contattate Universitybox.