Rispetto alle generazioni precedenti, quella dei Millennials sa bene cos’è la sharing economy: più che al possesso, i giovani under 30 sono interessati all’accesso a beni, prodotti, servizi, e, soprattutto, alla loro condivisione.
Sharing economy: cos’è per i Millennials
Per comprendere la sharing economy, cos’è e come si traduce concretamente per i Millennials, può essere opportuno fare riferimento al fenomeno definito dalla rivista “Forbes” di “NOwnership”, “non-proprietà”, che riguarda da vicino il target di consumatori di età inferiore ai 30 anni. Per le nuove generazioni come quella dei Millennials e la successiva della Generazione Z gli oggetti non vanno tanto posseduti, quanto usati in condivisione, il che permette anche di abbassare i costi dell’utilizzo. Vale per la casa, per i trasporti, per le vacanze, per i ristoranti e per forme di acquisto come abbigliamento e prodotti audiovisivi. Vuoi raggiungere queste fasce di giovani consumatori con iniziative di marketing ad hoc? Rivolgiti a una student agency esperta come University Box.
Esempi di sharing economy per i post Millennials
Il concetto di sharing economy, cos’è e che tipo di conseguenze ha sugli stili di vita e sulle abitudini di acquisto dei Post Millennials, è nato prima nel mondo digitale e poi si è esteso a quello fisico, pur continuando a mantenere uno stretto legame con la tecnologia. Il successo di fenomeni come il car pooling e il car sharing, attivabili tramite app, è uno degli esempi di sharing economy più significativi. Nel 2017 il brand Mimoto ha promosso un nuovo servizio di scooter sharing ecosostenibile a Milano in collaborazione con University Box. I giovani universitari sono stati chiamati a partecipare al tour con test drive dello scooter elettrico. Se ti interessano attività legate alla sharing economy e al marketing innovativo per Millennials e Generazione Z, contatta una student agency qualificata come University Box.